Intervista ad Andrea Lucchetta
16 Aprile 2015
Andrea Lucky Lucchetta รจ il giocatore italiano di pallavolo tra i piรน noti al mondo. A renderlo famoso sono stati i risultati ottenuti sul campo di gioco: oro ai mondiali โ90 di Rio De Janeiro, tre volte oro nella World League (Osaka โ90, Milano โ91, Genova โ92), bronzo alle olimpiadi โ84 di Los Angeles e per quattro volte campione italiano a Modena tra il 1985 e il 1989. Per 12 anni รจ stato il centrale della Nazionale italiana che ci ha regalato emozioni da brivido. Non a caso lui e i suoi compagni sono stati definiti la โgenerazione di fenomeniโ. La sua รจ stata una carriera da leader, il taglio a spazzola del capitano ha lasciato il segno in tutti gli appassionati di volley. Ma il suo carattere istrionico non si รจ spento con la fine del percorso da giocatore, al contrario รจ cresciuto con le sue esplosive telecronache in Rai e con il suo cartone animato Spike Team. Lโindiscusso carisma con il quale ha conquistato anche la ribalta mediatica รจ fondato su una profonda attenzione non solo allโaspetto agonistico ma soprattutto educativo e ludico dello sport. Un lato di Andrea Lucchetta forse meno sotto i riflettori ma altrettanto importante e senzโaltro interessante per le nostre atlete e per la nostra societร con la quale il capitano ha accettato di confrontarsi con generosa e amichevole disponibilitร .
Quanto รจ importante il progetto educativo in una societร sportiva?
โEโ importantissimo se non rimane sulla carta. Tanti vengono annunciati, pochissimi vengono realizzati. O se vengono applicati non cโรจ lโaspetto qualitativo, non cโรจ il feedback diretto verso coloro che sono coinvolti, verso i fruitori dei percorsi educativi che in prima battuta sono i bambini, poi gli allenatori che devono essere intesi come animatori e i genitori che devono essere comunque in grado di poter assistere allo sviluppo e alla crescita dei loro figli attraverso un percorso educativo e formativo condivisoโ.
Cโรจ un elemento di qualitร che dovrebbe fare la differenza in un progetto educativo nello sport?
โLa cosa che a me sembra faccia la differenza e che mi interessa sempre porre รจ la parola gioco, inteso in senso ludico, di divertimento. Eโ fondamentale allโinterno di questo tipo di percorso, ma molti purtroppo non la ritengono importante e rimangono allโaspetto educativo-formativo. Lโaspetto ludico invece deve essere prioritarioโ.
Secondo te serve una figura particolare allโinterno di una societร sportiva per affrontare lโaspetto educativo degli atleti?
โNon ci si puรฒ piรน improvvisare. Oggi la sfida รจ arrivare a formare allโinterno delle societร sportive delle figure nuove che devono avere caratteristiche che vanno a sconfinare nel settore animazione. In palestra si deve fare animazione sportiva. E queste figure devono avere una grandissima capacitร , non solo di formazione ma soprattutto di catalizzare lโattenzione degli atleti prolungandola nel tempo, lโaspetto ludico deve essere prepotenteโ.
Ma questo aspetto ludico lo applicheresti fino a quale etร ?
โCi deve essere sempre e comunque: si deve andare in palestra per divertirsiโ.
Anche dallโunder 13 in su?
โAssolutamente sรฌ. Divertirsi in palestra vuol dire comunque fare in modo che la noia tecnica alla fine venga digeritaโ.
Se il gioco inteso in senso ludico deve prevalere, allora lโagonismo fa male?
โCโรจ una sana iper-competitivitร allโinterno della societร che comunque ti allena alla vita. Il problema รจ che spesso degenera e ti allena a una vita che ti richiede di essere molto smart. Cosรฌ purtroppo si perdono di vista gli aspetti che mi interessano di piรน nella crescita degli atleti: il sacrificio, lo spogliatoio, la scuola, la salute, lo spirito di squadra. La competizione cโรจ e ci deve essere, bisogna capire se sei in grado di gestirla al meglio. Diventa molto piรน facile omogeneizzarla verso il basso, ma raggiungere obiettivi divertendosi รจ la baseโ.
Nella tua esperienza, quanto incide lo sport nella crescita, soprattutto delle adolescenti?
โDal punto di vista sociale tantissimo perchรฉ ti aiuta a formare il carattere, a mettersi in gioco rispettando le regole, le compagne e gli avversari. Eโ una vera scuola di vita. E per le adolescenti puรฒ essere un binario privilegiato di crescitaโ.
E dal punto di vista tecnico-sportivo?
โQui la sfida รจ quella di dare unโopportunitร multi sportiva. Faccio lโesempio delle ragazze del mio cartone animato, lo Spike Team: sono ragazzine di 16-17 anni e Lucky รจ un allenatore completamente trasversale. Faccio un esempio: se ho un problema con la spalla spostata, il polso che deve ruotare, con la rincorsa, come posso intervenire? Per risolvere queste difficoltร perchรฉ non affidarsi al ragazzo che viene dal baseball e quindi fare una lezione nella gabbia dei lanciatori perchรฉ in questo modo hai lo sviluppo del movimento della cuffia dei rotatori, aumenti la capacitร del polso di andare a cambiare pressione allโultimo istante, ci sono le impugnature che aiutano a sviluppare una tecnica particolare che blocca il polso. Vuol dire arricchire totalmente il percorso. Cโรจ da cambiare radicalmente. Serve una contaminazione sportivaโ.
Contano di piรน le amicizie e il gruppo o i risultati in una squadra giovanile?
โLโamicizia puรฒ servire allโinterno del percorso sportivo per strutturarsi come persone. Eโ utile nello spogliatoio ma anche fuori. Ma si deve anche crescere come sani rivali dove lโamicizia vera crea il rispetto del compagno e quindi dellโavversario. Cโรจ una sana competizione anche quando il tuo amico cerca ti stamparti in faccia il pallone, se te lo stampa in faccia ti da una grandissima opportunitร di crescere perchรฉ ti vuole bene. Difficile da spiegare a un bambino!โ
Confermo questโultima teoria sperimentata in due partite con mia figlia: la prima volta ha pianto ed รจ uscita, la seconda ha tenuto duro ed รจ rimasta in campoโฆ
โBellissimo, รจ il segno evidente di una maturazione. Ti racconto un aneddoto legato a questo aspetto: mentre vincevo gli scudetti a Modena, io andavo due volte alla settimana a fare minivolley con i bambini di una polisportiva. Alle 16,15 scappavo dalla palestra e rientravo in squadra perchรฉ Velasco mi faceva storie, ovviamente voleva multarmi perchรฉ per lui era inconcepibile che io andassi ad allenare due volte alla settimana il minivolley. E ho portato allโinterno di questo percorso tutta una serie di giochi: sia il tuffo strisciato alla coreana, cosa che allโepoca non veniva assolutamente insegnato, sia il bagher rovesciato in alto che poi mi รจ servito nel campionato del mondo per un punto contro i cubani. Cercavo di far capire alle ragazzine che tenendo le mani di fianco al corpo, tipo pistolero, si poteva capire se la palla in arrivo era da difendere in bagher avanti oppure sopra la testa utilizzando proprio lโimpugnatura del bagher rovesciato per proteggersi il viso perchรฉ al tempo non si poteva usare il palleggio. Allora ho iniziato ad allenare una ragazzina: faccio la prima schiacciata lenta e altre due palle le mando sopra la testa. Poi le dico: adesso non ti anticipo nulla perchรฉ posso usare la bassa o lโalta o dritta in faccia, non devi avere paura del pallone perchรฉ sei protetta dal bagher. Ho schiacciato, lei ovviamente ha esitato e si รจ presa la stampata in bocca, le รจ uscito il sangue dal naso, sono andato lรฌ perchรฉ mi sentivo davvero in colpa e le ho chiesto: come stai, vuoi il ghiaccio o vuoi andare a bagnare? E lei mi ha risposto: no, ancora. Eโ stata lรฌ davanti, aveva 11 anni. Alla fine questo tipo di sfide ti temprano e ti fanno crescereโ.
Lo Sport nella crescita
intervista ad Andrea Lucchetta
di Bruno Bonassi



Siamo noi genitori che spesso ci preoccupiamo piรน del dovutoโฆ
โEโ proprio cosรฌ. Pensa che mi รจ arrivata adesso unโiscrizione di una ragazzina che viene al camp da sola da Macerata. Nelle indicazioni ha scritto: voglio in camera con me una compagna che sia tenace e non molli mai su ogni pallone. Cavolo, mi sono detto: cosa mi sta arrivando? Ha scritto: vengo da sola perรฒ voglio una con cui condividere questa passione irrefrenabile per andare su tutti i palloni. A 12 anni ha giร le idee chiare!โ
Quanto hanno pesato le sconfitte nel tuo percorso sportivo?
โLe sconfitte hanno pesato tantissimo. Eโ stata dura digerirle. A volte ricordo di piรน le lacrime dei sorrisi soprattutto quando sono state molto amare. Ma ho imparato che la sconfitta diventa educativa e formativa se io atleta trovo il modo di capire subito il perchรฉ รจ arrivata. Bisogna portarsela a casa per rifletterci su da soli e pian piano ritornare in palestra con un ardore ancora piรน determinato a lavorare su quelle azioni che ci hanno fatto maleโ.
Quale consiglio puoi dare alle ragazze del Volley Celadina per affrontare la batosta di una partita persa?
โIl mio consiglio passa attraverso un altro aneddoto della mia carriera: quando in Rai รจ stato presentato lo Spike Team, i miei autori - che sono disneyani - avrebbero voluto che alla fine del percorso ci fosse stata una vittoria e invece io ho fatto vincere solo un set contro le Rose nere che sono le antagoniste. Ma รจ come se avessero vinto la loro prima finale del campionato del mondo, sono arrivate a tirar fuori le sette virtรน che servono ad accendere la fiamma di Olimpia, quindi lo spirito di squadra, che sono: forza, coraggio, lealtร , equilibrio, sacrificio, tenacia, umiltร . Alla fine perdono 3 a 2. Dal nulla arrivare alla finale e perdere 3 a 2 รจ il risultato piรน forte in assoluto. E la sconfitta ti dร lโopportunitร di capire che esiste qualcosa sul quale andare a ricostruire. Quando ho presentato la seconda serie del cartone animato, in Rai mi hanno detto: allora adesso si vince. E io: no, le ragazze arrivano terze. Perchรฉ nel torneo internazionale al quale sono state invitate hanno visto che cโรจ un livello molto forte e che รจ diverso dalla loro preparazione, loro riescono a vincere nella finale terzo e quarto posto contro le Rose nere, per cui hanno avuto la consacrazione della bontร del loro percorso, perรฒ cโรจ ancora da lavorare, perchรฉ per arrivare al livello delle russe e delle italiane ce nโรจ di strada da fare, e quindi si ritorna a casa, a lavorare. Care atlete del Volley Celadina, nelle sconfitte si deve avere pazienzaโ.
Hai citato la parola umiltร . Forse manca un poโ in questo mondo. Purtroppo รจ una parola desueta, non va molto di moda. Tu invece le restituisci la dovuta importanza.
โCi sono sei ragazze in campo: possono rappresentare la squadra, ma anche la famiglia, la classe, il gruppo di lavoro. Lo dico sempre anche nelle grandi aziende quando mi invitano: sei valori che appartengono alla squadra, ma il settimo deve essere ben presente perchรฉ lโumiltร รจ la punta del diamante. Il diamante รจ limpido, รจ trasparente, รจ colui che catalizza e canalizza tutte le altre luci, tutti gli altri colori. Cosรฌ รจ lโumiltร . Eโ alla base. Ma chi deve essere umile? Chi si mette al servizio della squadra e quindi che sia lโallenatore, che sia lโinsegnante, che sia il genitore, deve avere lโumiltร di darti tutti gli strumenti per continuare a crescere. Ed รจ questo il messaggio molto importante: lโumiltร รจ quella dote che ti da lโopportunitร di non perdere mai di vista il tuo percorso e soprattutto la tua voglia di continuare a lavorare in modo trasparente giorno dopo giornoโ.
Ultima cosa, รจ una stupidaggine ma non posso lasciarla cadere davanti al campione che รจ noto anche per il proprio look a spazzola. Le nostre ragazze, durante la pausa prima della finale di un torneo, si sono fatte tutte la treccia a vicenda. Si sono create un look unico. Che significato ha per te?
โVanno bene tutti questi tipi di gesti che siano goliardici o scaramantici o semplicemente di amicizia e condivisione, perchรฉ fanno parte di un contorno che รจ importante. Dal mio punto di vista, la spazzola la mantengo perchรฉ รจ un taglio di vita che ha una capacitร di obliquitร , di trasversalitร che a me piace. Ben vengano queste cose come la treccia, soprattutto se vengono condivise, poi ovviamente se decidono che tutte quante devono avere la treccia per andare a vincere e poi dopo perdono, beh qual รจ il problema? Intanto hanno condiviso un percorso, una strategia, unโemozione diversa, un modo anche per caricarsi. Quando fai il saluto, รจ un tribale che accomuna. Nella pallavolo cโรจ una comunione, una condivisione, ci si guarda negli occhi per dirsi: siamo noi, prima della partita, dopo un punto. Quando ci si chiude al centro del campo e ci si guarda, il contatto non รจ solo con la palla ma con le compagne. Si diventa un gruppo unico. Auguro alle atlete del Volley Celadina di restare sempre unite. Con umiltร . E ovviamente: Spike it!โ.
Bruno Bonassi